Blindato LINCE esercito italiano.

approfondimenti.

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    "È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità." by Albert Einstein

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    Iveco LMV
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    bussola Disambiguazione – Se stai cercando l'autoblindo italiano della seconda guerra mondiale, vedi Lancia Lince.
    Iveco LMV
    VTLM Lince
    2june 2007 546 bis.jpg
    Un Lince in forza alla Protezione Civile, equipaggiato con verricello.
    Descrizione
    Equipaggio 4 (con 2 tonnellate di equipaggiamento)
    Dimensioni e pesi
    Lunghezza 4,79 m
    Larghezza 2,20 m
    Altezza 2,05 m
    Peso 4,6 t
    Propulsione e tecnica
    Motore Diesel Iveco F1C 4 cilindri in linea common rail
    Potenza 190 hp
    Rapporto peso/potenza 4,7
    Sospensioni indipendenti - bracci multipli
    Prestazioni
    Velocità 130
    Autonomia 500
    Corazzatura elevata, specie in funzione antimina. Ruote e serbatoio separate dalla cabina. Dotato di robusto rollbar. Light Protection Kit proposto dall’Iveco prevede l’inserimento di piastre in compositi in tutto l’abitacolo e la sostituzione dei finestrini con pannelli corazzati in blindovetro.
    Note Il VTLM è aviolanciabile

    [senza fonte]
    voci di carri armati presenti su Wikipedia

    L'Iveco LMV, Light Multirole Vehicle (Veicolo Leggero Multiruolo) è un mezzo blindato leggero di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles di Bolzano. I principali operatori sono l'Esercito italiano, dov'è denominato VTLM Lince, e l'esercito britannico, dove è in servizio con la designazione di Panther CLV. Il veicolo possiede un elevato livello di protezione contro il fuoco delle armi leggere, gli IED e le mine, pacchetti aggiuntivi garantiscono la protezione anche contro le armi di medio calibro come le mitragliatrici pesanti.
    Indice
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    * 1 Caratteristiche
    * 2 Caratteristiche stealth
    * 3 Kit corazzati
    * 4 Corazzatura standard
    * 5 Versioni
    * 6 Sicurezza sul campo
    * 7 Operatori
    * 8 Note
    * 9 Altri progetti
    * 10 Collegamenti esterni

    Caratteristiche [modifica]

    Il mezzo è equipaggiato con un motore turbodiesel common rail IVECO F1C da 136 kW (185 hp) con coppia massima pari a 456 N·m a 1 800 giri/min abbinato a scelta con un cambio automatico ZF a sei rapporti più la retromarcia (ZF 6HP26) dotato di convertitore idrodinamico di coppia, seguito da un riduttore a 2 rapporti montato in blocco con il differenziale posteriore, o con un cambio manuale a cinque rapporti più la retromarcia. A tutto ciò si aggiungono freni a disco anteriori e posteriori con frenatura pneumoidraulica.

    Il VTLM viene proposto in due versioni: una standard da trasporto, con passo di 3 500 mm e di lunghezza 4 970 mm, e una denominata esplorante, con passo ridotto a 3 200 mm e di lunghezza 4 670 mm. Per entrambe le versioni la carreggiata è fissa a 1 720 mm.

    Grazie alla sua versatilità costruttiva, il veicolo può avere quattro porte - cabina lunga, o due porte - cabina corta, allestibile tra l'altro come posto comando e ambulanza protetta.

    La versione standard del VTLM pesa in ordine di marcia a pieno carico sette tonnellate e può ospitare quattro militari equipaggiati con un carico utile di circa tre tonnellate. Con ciò il valore di carico massimo è doppio rispetto a quello del suo rivale americano Humvee.

    Le sospensioni indipendenti anteriori e posteriori consentono, unitamente ad un bilanciamento dei pesi e ad un’ottimale ripartizione della coppia motrice, una eccezionale mobilità in fuori strada.

    LMV è un veicolo di mobilità ed agilità estreme e può operare in ambienti radicalmente diversi per collocazione geografica, condizioni climatiche e caratteristiche del terreno. Può operare con temperature da +49° a -32 °C. La versione base del VTLM ha un peso totale a terra di 7 000 kg ed un carico utile di 2 300 kg. Il VTLM in versione esplorante può essere inoltre caricato sia sull'elicottero CH-47 che su di un EH-101, mentre qualora si dovesse trasportare la versione base su uno di questi due velivoli il veicolo può essere agganciato al gancio baricentrico. Previa preparazione del veicolo e del velivolo è possibile inoltre trasportare il veicolo appeso al gancio baricentrico di un NH90. Ovviamente il VTLM può essere anche trasportato su tutti i maggiori velivoli da trasporto militari, quale il C-27J che è in grado di trasportare un veicolo, il C-130 due, il C17 otto, il C-141 sei ed il C-5 Galaxy quindici.

    Per facilitare l'aviotrasportabilità del veicolo, il VTLM è dotato di un tettuccio rigido composto da tre pezzi che, una volta smontati, possono essere riposti nel cassone posteriore. Così configurato il mezzo diventa aviolanciabile con il sistema LVAD, ovvero con paracadute da carico e lancio da circa mille metri di quota, oppure, dopo l'adozione opzionale dei ganci di fissaggio per il paracadute estrattore può essere lanciato con il sistema LAPES a bassa quota.

    Il VTLM è dotato di una rete CAN che mette in comunicazione la centralina motore, cambio, ABS, ecc. in modo da rendere reperibili in tempo reale tutte le informazioni diagnostiche e di manutenzione necessarie.

    Infine il veicolo può guadare senza preparazione fino a 70 cm di profondità, mentre con preparazione questo valore sale a 1.20 cm.
    Caratteristiche stealth [modifica]
    Vista degli interni del veicolo (in versione croata).

    Il nuovo mezzo di trasporto è in grado di trasportare quattro membri di equipaggio con due tonnellate di materiale al seguito. Le caratteristiche principali del veicolo in questione sono come precedentemente detto oltre alla elevata aerotrasportabilità, la facilità con la quale questo veicolo può essere occultato. Il VTLM è in grado di limitare la segnatura radar grazie a vernici radar-assorbenti e sempre grazie alla sua particolare disposizione delle parti meccaniche, quali motore e turbocompressore, è capace di limitare il calore provocato dalla combustione del carburante. Per ridurre ulteriormente la segnatura IR il radiatore del veicolo si trova nella parte inferiore al disotto della scocca.
    Kit corazzati [modifica]
    Vista frontale del veicolo (in versione croata).

    I kit sono un altro aspetto importante di questo nuovo veicolo tattico: questi possono essere montati in circa 10 ore/uomo e comprendono una blindatura modulare dell'abitacolo che consente di resistere a colpi perforanti calibro 12,7mm e 14,5mm. Una ulteriore piastra corazzata sul fondo offre una adeguata proteziona anche contro le mine anticarro. Ci sono anche kit ideati per il guado di corsi d'acqua, grazie ai quali la scocca viene alzata e le prese d'aria motore vengono sopraelevate.
    Corazzatura standard [modifica]
    Una versione ambulanza del veicolo Lince.
    Un Lince sfila per Via dei fori imperiali, Roma, 2 giugno 2007.
    Un Iveco MLV in dotazione alle forze armate spagnole

    Il Veicolo Tattico Leggero dispone come protezione standard di una blindatura esterna leggera per l'abitacolo (scocca e vetrature) che assicura una protezione contro munizioni perforanti calibro 5,65mm e 7,62mm. Il veicolo è anche dotato di corazzatura AMAP-L per ridurre l'effetto spalling: se un proiettile o scheggia riesce a perforare la corazza pricipale, la corazza interna in materiale composito riduce l'angolo di apertura e il numero delle schegge proiettate nell'abitacolo. E' garantita anche una completa protezione contro qualsiasi tipo di mina antiuomo grazie ad una piastra corazzata a "V" sul fondo del veicolo che consente di deflettere l'onda durto dell'esplosione verso i lati riducendo le sollecitazioni trasmesse all'abitacolo ed eviare che le schegge penetrino nell'abitacolo.

    Nel caso di mine potenti, l'abitacolo durante l'esplosione si stacca dagli assi delle ruote, proteggendo gli occupanti.

    Per aumentare ulteriormente la protezione da ordigni del tipo IED e mine il gruppo di riduzione del moto è stato posto nella parte posteriore del mezzo, sotto il cassone, il quale in caso d'esplosione viene espulso in modo da dare sfogo verso l'alto all'onda di pressione generata dallo scoppio. Al fine di ottimizzare la protezione, l'abitacolo è protetto anteriormente e posteriormente da un parafiamma così come i lati alla linea di cintura. Per assicurare uno sfogo ottimale dell'onda d'urto verso l'esterno i lati del pianale sono stati arrotondati mentre sotto lo stesso non è stato posto nessun organo meccanico in modo da ridurre al minimo il pericolo per gli occupanti sia a causa del suo movimento sia per le schegge eventualmente prodotte dall'esplosione. In caso di ribaltamento è quindi anche presente un rollbar che protegge i componenti dell'equipaggio.
    Versioni [modifica]

    In occasione dell'Eurosatory 2010 l'Iveco ha presentato la versiona A1 del Lince. Grazie all'esperienza acquisita nel teatro operativo afghano sono stati introdotti numerosi miglioramenti tecnici: cielo del mezzo corazzato che garantisce un'adeguata protezione anche nella parte superiore e una cellula di sopravvivenza più rubusta. Il rollbar divenuto superfluo è stato eliminato. Sulle porte sono stati montati robusti cardini esterni che migliorano la resistenza allo strappo in caso di esplosione. Presenti pure delle maniglie esterne per facilitare l'apertura delle porte in caso di ribaltamento su un fianco.

    Nuova torretta con protezioni riprofilate e comandi brandeggio posizionabili sull'impugnatura dell'arma. Sedili migliorati con cuscino lombare. Gancio traino utilizzabile senza dover rimuovere il vericello. Possibilità di avere una seconda botola sul cielo del mezzo. Presa esterna per ricarica batterie dalla rete elettrica. Torretta automatica comandata dell'interno del mezzo OTO-Melara "HITROLE Light" disponibile in versione definitiva[1].
    Sicurezza sul campo [modifica]

    Gli attacchi subìti dal Lince, hanno interessato soprattutto i militari italiani impegnati nella missione ISAF in Afghanistan, tra cui il 132º reggimento carri di Cordenons, il battaglione "Fucilieri dell'Aria" di Martina Franca, l'11º reggimento bersaglieri di Orcenico e il 186º reggimento paracadutisti "Folgore".

    * Sabato 23 febbraio 2008, a 30 km a Nord di Delaram, nella provincia di Farah - Ovest dell'Afghanistan - un Iveco Lince saltò su una potente mina artigianale, tristemente nota in gergo militare come IED, Improvised explosive device[2]. Il veicolo ne uscì pesantemente danneggiato, specialmente nella zona anteriore, ma l'abitacolo resse all'impatto ed i militari italiani che si trovavano all'interno sopravvissero, riportando solo lievi ferite.[3][4][5]
    * Mercoledì 9 luglio 2008, a Sud-Est di Herat, cinque militari del XVI Stormo "Fucilieri dell'Aria", a bordo di un Iveco Lince col quale pattugliavano il locale aeroporto, vennero colpiti da un razzo RPG lanciato da un commando di talebani, i quali continuarono poi a far fuoco sul mezzo italiano con dei kalašnikov. Dei cinque Fucilieri, solo due rimasero feriti abbastanza seriamente. Trasportati rapidamente all'ospedale, entrambi furono sottoposti ad un intervento chirurgico che ebbe esito positivo[6].
    * Venerdì 19 e sabato 20 settembre 2008, nella provincia di Badghis - Nord-Ovest dell'Afghanistan - a meno di 24 ore dı distanza l'uno dall'altro, due veicoli furono vittime di attentati effettuati col medesimo tipo di ordigno: nell'esplosione di venerdì 19, l'unico dei soldati italiani dell'equipaggio ad aver subito delle conseguenza, riportò una leggera contusione ad un ginocchio[7]; mentre sabato 20, tutti i militari uscirono illesi[8].
    * Alle ore 7:40 (ora locale) di sabato 18 ottobre 2008, ancora una volta nei pressi dell'aeroporto di Herat, un convoglio militare italiano, che pattugliava l'area, fu vittima di un nuovo attentato, stavolta portato a termine da un suicida talebano alla guida di un'autobomba. Due Iveco Lince - con a bordo complessivamente sette militari italiani - furono investiti dall'esplosione particolarmente potente. Uno dei mezzi uscì fuori strada e l'altro si ribaltò. Dei sette soldati, quattro riportarono ferite leggere e vennero dimessi dall'ospedale quasi subito, altri due rimasero sotto osservazione, per vie precauzionali, anche se le loro condizioni non destavano particolari preoccupazioni; un settimo, invece, che si trovava alla mitragliatrice esterna, sul tetto del veicolo, fu parzialmente esposto all'esplosione e le sue lesioni furono più serie degli altri, ma comunque sopravvisse. In conseguenza di quest'ultimo attacco, che confermò un'evidente inasprimento dell'azione dei talebani contro gli italiani, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa dichiarò: «Questo naturalmente ci preoccupa, anche se siamo confortati dal fatto che i nostri militari possono contare su mezzi efficaci, in particolare il Lince, che anche oggi ha confermato di saper offrire un'ottima difesa»[9][10][11].
    * Giovedì 14 maggio 2009, nella valle di Mushai, a circa 30 chilometri a Sud di Kabul, una pattuglia motorizzata del 186º reggimento paracadutisti "Folgore", che perlustravano la zona a bordo di tre Iveco Lince, sono stati attaccati da miliziani ostili. Nessuno degli italiani è rimasto ferito, e solo uno dei tre automezzi blindati ha riportato leggeri danni[12].
    * Nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 giugno 2009, ancora nella valle di Mushai, e ancora i paracadutisti della Folgore sono stati assaliti da un gruppo di rivoltosi afgani che hanno colpito i Lince su cui viaggiavano i militari italiani a colpi di mitragliatrice leggera e di RPG. Uno dei mezzi ha riportato lievi danni. Nessun ferito tra i paracadutisti.[13][14].
    * Martedì 14 luglio 2009, a 50 km a nord-est di Farah in Afghanistan, un mezzo è stato colpito da un IED estremamente potenziato rispetto ai precedenti. Questo ha provocato la morte del mitragliere alla torretta - un parà della Folgore - e il ferimento di tre membri dell'equipaggio[15]. Questo episodio ha portato ad una riflessione sull'adeguatezza dei mezzi in dotazione all'Esercito Italiano in Afghanistan da parte del Ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha dichiarato: «Questo è il peggior timore che avevamo e che personalmente avevo: cioè che potesse aumentare a dismisura la potenza degli ordigni esplosivi, in modo da provocare danni anche ai soldati all'interno dei 'Lince', mezzi blindati che si sono rivelati finora molto efficaci»[16]. Le maggiori perplessità, già avanzate da alcuni generali della Difesa, riguardano la cosiddetta "ralla", cioè la torretta blindata posta sul tetto del Lince, e che protegge - o almeno dovrebbe farlo - il mitragliere, il quale opera praticamente all'esterno del veicolo, non godendo pertanto dello stesso livello di blindatura di chi invece si trova all'interno[17]. Un problema, questo, che riguarda quei Paesi che hanno acquistato il Lince prevedendone la configurazione con la torretta attivata manualmente da un militare, costretto ad affacciarsi, almeno col busto, sul tetto. L'Inghilterra, invece, ha acquistato i Lince - rinominandoli Panther - dotati di una torretta armata che viene telecomandata dall'interno del mezzo, assicurando così a tutti i militari a bordo il medesimo livello di protezione[18][19][20].
    * Sabato 24 luglio 2009, due distinti attacchi, una la mattina ed uno il pomeriggio, hanno interessato pattuglie di militari italiani a bordo del Lince; in questi due casi, gli attentatori hanno potuto solo ferire, in modo non grave, tre soldati. L'attentato avvenuto la mattina, nell'area di Farah, è stato così descritto dal portavoce del contingente italiano, maggiore Marco Amoriello: «Questa mattina un'unità complessa, composta da personale del 187º Reggimento Folgore e del 1º Reggimento Bersaglieri, è stata attaccata nei pressi del villaggio di Bala Boluk, a circa 50 chilometri a nord di Farah, mentre svolgeva una operazione congiunta con le forze di sicurezza afghane per il controllo del territorio». Di questa squadra, solo un bersagliere è rimasto ferito, riportando una frattura all'ulna del braccio destro. Nel tardo pomeriggio, presso Herat, una motocicletta parcheggiata al lato della strada, carica di esplosivo, è stata fatta esplodere con un comando a distanza al passaggio di un Lince italiano. I militari a bordo, che si erano insospettiti, avevano prudentemente cambiato corsia, allontanandosi dall'ordigno; l'esplosione, in questo modo, ha avuto un impatto meno violento. Il mezzo si è comunque ribaltato, ma solo due degli occupanti hanno riportato lievi ferite[21].
    * Sabato 8 agosto 2009, circa alle 8:30 del mattino, ora locale, quindici chilometri a Sud di Kabul, un ordigno è stato fatto esplodere al passaggio di un convoglio di militari italiani. Uno dei Lince su cui viaggiavano i paracadutisti della Folgore è stato pesantemente danneggiato, ma nessuno dei militari a bordo è rimasto ferito. Questo nuovo attentato ha alimentato la polemica sulle condizioni in cui operano i soldati italiani in Afghanistan. In particolare, il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica - già consigliere militare di tre Presidenti del Consiglio - ha dichiarato all'Ansa: «Siamo sicuri che i blindati Lince non siano stati dotati di protezioni migliori per mancanza di fondi? - aggiungendo - Bisogna capire se, e in che misura, sulla sicurezza dei nostri soldati in Afghanistan pesa la carenza di risorse»[22].
    * Nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 agosto 2009, un Iveco Lince, con a bordo quattro paracadutisti della Folgore, è stato colpito da un ordigno esplosivo mentre si trovava a Sud di Farah, dove stava avendo luogo un'operazione di controllo del territorio da parte dei soldati italiani assieme a militari afgani. Il mezzo ha subito danni, ma nessuno dei paracadutisti a bordo ha riportato ferite[23].
    * Alle 12:10 locali di giovedì 17 settembre 2009, a Kabul, in Afghanistan, sulla strada che porta dal centro cittadino all'aeroporto, nei pressi della rotonda Massud, due Lince in servizio di scorta ISAF-NATO sono coinvolti in un attentato compiuto da due attentatori suicidi su un'auto-bomba, una Toyota bianca, carica di circa 150 kg di esplosivo, come relazionato dall'inchiesta. Sei paracadutisti italiani (del 186º Reggimento Paracadutisti Folgore) restano uccisi e 4 feriti, oltre 10 civili morti e 55 feriti.[24]
    * Alle 9:15 locali di lunedì 17 maggio 2010, due militari italiani del 32º reggimento gustatori della Brigata alpina "Taurinense" sono morti a causa di un attentato terroristico avvenuto nel Nord-est dell'Afghanistan, venticinque chilometri a Sud di Bala Morghab. L'attacco - ancora una volta rappresentato da un ordigno improvvisato - ha colpito un convoglio formato da decine di mezzi di diverse nazionalità che si stavano spostando da Herat in direzione di Bala Morghab. L'Iveco Lince rimasto coinvolto faceva parte della testa del convoglio e si trovava in quarta posizione. Oltre alle due vittime, a bordo c'erano altri due soldati - anch'essi della "Taurinense", uno dei quali è una donna - che sono rimasti feriti in modo serio a gambe e schiena. [25][26].
    * Alle ore 9.45 locali di sabato 9 ottobre 2010 un ordigno è esploso al passaggio di un convoglio logistico di 70 mezzi, che stava portando materiale nella provincia del Farah, per costruire una base avanzata. La deflagrazione, ha investito un blindato Lince sul quale si trovavano militari italiani. Quattro soldati, appartenenti al 7° reggimento alpini della brigata Julia di Belluno, sono rimasti uccisi ed un quinto è rimasto gravemente ferito. Subito dopo i guerriglieri hanno cominciato a sparare, ma la risposta degli altri militari di scorta li ha messi in fuga. L'attentato è avvenuto nella valle del Gulistan, distretto della provincia di Farah, in Afghanistan. Questo nuovo attentato, portato a termine con un IED ad alto potenziale, ha riaperto il dibattito in merito alla sicurezza del Lince in un contesto che vede i talebani dotarsi di ordigni detonanti sempre più potenti. Il generale Massimo Fogari, portavoce dello Stato Maggiore della Difesa, ha dichiarato: «Sono stati numerosissimi gli attacchi subìti dai mezzi Lince, ma di norma il personale si è sempre salvato, invece questa volta abbiamo subito perdite». In conseguenza di questo, il Governo italiano ha deciso di inviare su quel fronte i veicoli blindati Freccia, più lenti e pesanti del Lince, ma dotati di una protezione maggiore.[27]

    Operatori [modifica]
    Paesi utilizzatori

    Il mezzo, lanciato sul mercato senza la presenza di un "cliente di lancio", ha registrato un buon successo di vendite.

    In particolare:

    * Bandiera dell'Italia: l'Esercito Italiano la Marina Militare e i Carabinieri hanno acquistato 1260 esemplari circa (versione denominata "Lince"); l'esercito ha dichiarato che ne servirebbero almeno 7000 per rimpiazzare l'ormai obsoleto VM90.
    * Bandiera della Gran Bretagna: la British Army ha acquistato 401 veicoli in versione "Panther" CLV + 400 in opzione
    * Bandiera del Belgio: il Belgio ha acquisito 440 Iveco LMV e 120 kit e opzione per 180 veicoli
    * Bandiera della Norvegia Norvegia: 108 Iveco LMV + 63 in opzione
    * Bandiera della Croazia Croazia: 100 Iveco LMV
    * Bandiera della Spagna: l'Ejército de Tierra ha acquistato 120 Iveco LMV
    * Bandiera della Repubblica Ceca: la Repubblica Ceca: 106[28][29] Iveco LMV
    * Bandiera della Slovacchia: la Slovacchia ha ordinato 40 Iveco LMV, con consegna a partire dal 2009[30]
    * Bandiera dell'Austria: l'Austria 150 esemplari ordinati con consegne a partire dal 2010 in poi[31]


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  2. Cosimo90
     
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    è un mezzo discreto però rispetto ai veicoli Americani fa abbastanza pena e poi consuma un botto
    xo è sempre meglio di un VM90 (da quello che vedo io fanno veramente pena)

    Street mi serve una manooo XD sono usciti 2800 Posti in Poliziaaaa XD
     
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1 replies since 11/10/2010, 00:54   2840 views
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