La tragedina dello Space Shuttle Colombia 2003

approfondimenti.

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    "È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità." by Albert Einstein

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    La Tragedia dello Shuttle
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    Disintegrazione dello Shuttle Columbia I fatti. Il giorno 1° Febbraio 2003, durante la fase del rientro, lo Shuttle spaziale Columbia si è disintegrato ed è precipitato in frantumi sopra una vasta regione del Texas. Al momento dell’incidente la navetta spaziale si trovava a 60 chilometri d’altezza e viaggiava con una velocità di 20 mila km orari. I sette membri dell’equipaggio sono tutti morti. Tra essi, il primo astronauta di origine israeliana a volare su una missione Shuttle della NASA. La missione STS-107 era già cominciata sotto cattivi auspici. A circa due minuti dal lancio, infatti, dalla punta del grande serbatoio centrale di idrogeno liquido su cui siede la navicella si sono staccate due piastrelle in ceramica facenti parte dello strato di protezione termica. Esse cadono andando a colpire il profilo dell’ala sinistra dello Shuttle. I tecnici della NASA stabiliscono che non si tratta di niente di grave. La missione continua, l’equipaggio è al corrente dell’accaduto, tutto è sotto controllo. All’indomani del tremendo boato nei cieli del Texas è proprio l’ala sinistra della navicella, presumibilmente danneggiata dall’impatto con i frammenti dello scudo termico, la principale imputata della tragedia.

    L’equipaggio. A bordo del Columbia viaggiavano sette membri dell’equipaggio, di cui sono riassunti di seguito i profili.


    Rick D. Husband - Comandante della Missione
    Rick Husband, 45 anni, Colonnello dell’Aviazione Americana, era un pilota collaudatore ed un veterano del volo spaziale singolo. Selezionato dalla NASA nel Dicembre del 1994, Husband aveva accumulato più di 235 ore nello spazio.
    William C. McCool

    William C. McCool - Pilota
    William C. McCool, 41 anni, comandante della Marina Militare Statunitense, era stato precedentemente pilota collaudatore. Selezionato dalla NASA nell’Aprile 1996, McCool era al suo primo viaggio nello spazio ed era responsabile delle manovre dello shuttle.
    Michael P. Anderson

    Michael P. Anderson - Responsabile della Missione Scientifica
    Michael P. Anderson, 43 anni, fisico e Tenente Colonnello dell’Aviazione Americana, era stato in precedenza un istruttore pilota ed un ufficiale tattico. Anderson aveva registrato oltre 211 ore nello spazio.
    David M. Brown

    David M. Brown - Specialista di Missione 1
    David M. Brown, 46 anni, Capitano della Marina Militare Statunitense, era un aviatore navale e chirurgo di bordo. Selezionato dalla NASA nell’Aprile 1996, Brown era al suo primo volo spaziale. A bordo del Columbia era responsabile di molti esperimenti, tra cui quelli biologici.
    Kalpana Chawla

    Kalpana Chawla - Specialista di Missione 2
    Kalpana Chawla, 41 anni, era un ingegnere aerospaziale ed un istruttore di volo qualificato FAA. Selezionata dalla NASA nel Dicembre del 1994, Chawla aveva accumulato più di 376 ore nello spazio. Kalpana era originaria dell'India e nell'ambito della missione era responsabile dei robot di bordo.
    Laurel Blair Salton Clark

    Laurel Blair Salton Clark - Specialista di missione 4
    Laurel Clark, 41 anni, era un comandante della Marina Militare Statunitense e chirurgo di volo navale. Selezionata dalla NASA nell’Aprile 1996, Clark era al suo primo volo spaziale. Aveva la responsabilità di alcuni degli esperimenti biologici a bordo dello shuttle.
    Ilan Ramon

    Ilan Ramon - Specialista della missione Scientifica
    Ilan Ramon, 48 anni, Colonnello e pilota di caccia dell’Aviazione Israeliana, era un pilota combattente unico specialista della missione scientifica sulla STS-107. Approvato dalla NASA nel 1998, era al suo primo volo spaziale. Aveva partecipato alla guerra del Kippur nel 1973 ed a quella del Libano nel 1982.


    I retroscena.

    Subito dopo la tragedia, sono fioccate contro la NASA accuse di censura. Sapevano delParticolare dell'ala danno subito dall’ala sinistra della navicella dopo il decollo, ma ne hanno minimizzato la portata. Al quinto giorno di missione il Col. Ilan Ramon aveva parlato con il Primo Ministro Ariel Sharon attraverso un collegamento video. Gli aveva mostrato ciò che si poteva vedere al di fuori del finestrino dello Shuttle e proprio sull’ala sinistra erano ben visibili delle crepe (la foto è stata ripresa proprio da quel filmato, trasmesso dal programma "Erev Hadash" della televisione Israeliana. Undici giorni dopo, è stata proprio quella stessa ala la causa della distruzione della navetta nella fase del rientro. Anche se la NASA sapeva del danno sin dal primo momento che esso si era verificato, non avevano saputo (o voluto?) fare niente se non pregare. Secondo Aharon Lapidot, un ben noto e rispettoso esperto di aviazione in Israele, la teoria dell’ala sinistra è fino ad ora la spiegazione più plausibile delle possibili cause che hanno portato alla tragedia.
    Per completezza occorre anche aggiungere che qualche giorno dopo la missione vi sono state molte smentite a proposito delle immagini di cui sopra. L'argomentazione principale è il fatto che da nessun finestrino a bordo dello shuttle è possibile vedere con tanto dettaglio le ali dello shuttle e che la sporgenza cilindrica nera che si nota nell'immagine non poteva trovarsi sull'ala in quanto avrebbe offerto una resistenza non indifferente per l'aerodinamica della navetta. Si tratterebbe in realtà, come è spiegato in un articolo presente sul sito "Attivissimo" all'elenco delle indagini antibufala, del portellone del vano di carico e la sporgenza citata non è altro che uno dei 16 perni della paratia anteriore. Ma restano comunque da spiegare una strana serie di coincidenze che si sono verificate in concomitanza con la tragedia, elencate nel paragrafo che segue.

    Strane coincidenze.

    Una strabiliante serie di coincidenze si accompagna all’incidente dello Shuttle. Prima di tutto, una sorprendente sincronicità numerica, simile a quella che si era verificata il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle di New York. La missione, in codice STS-107, era partita il 16 Gennaio, ed aveva una durata di 16 giorni. La navicella sarebbe dovuta atterrare alle 9:16 del mattino, ma le comunicazioni si sono interrotte alle 9 in punto, 16 minuti prima dell'orario previsto. Tra i 7 membri dell’equipaggio, era il Col. Ilan Ramon, primo astronauta israeliano della storia, e per ironia della sorte la navetta si è disintegrata sui cieli del Texas proprio nel momento in cui si trovava a sorvolare un paesino chiamato Palestine. Ramon, figlio di un sopravvissuto dell’Olocausto, era stato un pilota militare nelle Forze Armate israeliane, ed aveva partecipato al bombardamento del reattore nucleare in Iraq nel 1981.

    FONTE:http://newsbyrebis.interfree.it/news0603.html

     
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