CHI HA UCCISO GLI ATZECHI ? - National Geographic

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    "È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità." by Albert Einstein

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    CHI HA UCCISO GLI ATZECHI ? - National Geographic

    Gli Aztechi furono una delle grandi civiltà precolombiane, la più florida e viva al momento del contatto con gli ispanici.

    Si svilupparono nella regione mesoamericana dell'attuale Messico dal secolo XIV al XVI.


    In nahuatl, il linguaggio nativo degli Aztechi, "Azteco" significa "colui che viene da azckaban":

    una regione mitica nel nord del Messico.


    Gli Aztechi si riferivano a loro stessi come Mexica o Tenochca: l'uso del termine "aztechi" come termine generico per designare tutte le genti accomunate da tradizioni, abitudini, religione e lingua ai Mexica è stato introdotto dal geografo tedesco Alexander von Humboldt per distinzione dagli attuali messicani.


    ORIGINI

    Nella consolidata mitologia azteca, la leggenda vuole che i mexicas fossero partiti da Aztlan per giungere dopo una lunga peregrinazione nel lago Texcoco.

    Essa era circondata da vulcani e vi si stabilirono conquistando fermamente tutti gli altri popoli dell'America centrale.

    Fu l'ultima tribù arrivata lì di sette nahuatlacas (di lingua nahuatl).



    Il loro dio aveva predetto che un giorno essi avrebbero visto un'aquila sopra un cactus con un serpente nel becco e in quel punto avrebbero fondato la loro città.

    Così avvenne e, dopo molti anni, i mexicas gettarono le fondamenta della loro capitale, Tenochtitlàn, su un isolotto nel lago Texcoco.

    Oggi il lago è ormai prosciugato da anni, Tenochtitlàn è diventata Città del Messico ma l'aquila della profezia è rimasta al centro della bandiera messicana.

    Leggenda a parte, i mexica arrivarono realmente ultimi alla ricerca di un posto più accogliente dell'arido nord messicano.

    Poveri e non bene accetti da parte degli abitanti, riuscirono comunque a stabilirsi accettando ed assimilando la loro cultura, al punto che per loro il termine Toltecayotl divenne sinonimo di cultura.


    Nel 1325 fondarono Tenochtitlàn e riuscirono a svilupparsi seppur sotto il dominio di Azcapotzalco, che servivano come mercenari.

    Assunsero così un'impronta militare che li portò a sopraffare Azcapotzalco e a sottomettere progressivamente diverse tribù, in un crescendo che vide la nascita del più grande impero che fosse mai esistito nel centroamerica.



    I SACRIFICI UMANI


    Un aspetto assai celebre e cruento della cultura azteca è la pratica del sacrificio umano, che, secondo le credenze azteche, era necessario per sfamare e placare gli dei.

    I grandi sacerdoti si richiamavano al mito delle origini, dove si afferma che gli dèi, dopo l'avvento del Quinto Sole (dato che, secondo questo popolo, il mondo era stato creato cinque volte e distrutto quattro, ogni epoca era chiamata "Sole") si erano dovuti sacrificare gettandosi nel fuoco, così gli uomini erano tenuti a seguire il loro esempio per mantenere vivi il calore, la luce ed il movimento del sole.


    Anche se il sacrificio umano era praticato attraverso tutto il Mesoamerica, gli Aztechi (in base ai pochi scritti sopravvissuti fino ai giorni nostri concernenti la loro storia) portarono questa pratica ad un livello senza precedenti.

    Alcuni studiosi pensano che i sacrifici umani abbiano motivazioni di cemento sociale su basi delinquenziali, perché unirebbero il popolo in seguito al compimento di un crimine collettivo.


    Fonti degli Tlaxcaltecas, i principali nemici degli Aztechi ai tempi della conquista spagnola, affermano che alcuni di loro consideravano un grande onore l'essere sacrificati.

    Naturalmente la maggior parte delle vittime veniva uccisa con la forza.

    In una leggenda, il guerriero Tlahuicole fu liberato dagli Aztechi, ma egli tornò indietro per morire con onore nel sacrificio rituale.


    I Tlaxcaltecas, del resto, praticavano a loro volta il sacrificio umano sui guerrieri aztechi catturati.

    Qui di seguito è riportata la descrizione di Bernal Diaz del Castillo, uno dei conquistadores che assistette, impotente, al sacrificio dei compagni durante l'assedio di Tenochtitlan. Che la cosa avvenisse, più o meno, nel modo sotto descritto è confermato dai molti rilievi e dipinti che si trovano sia nei musei che nelle piramide
    « Vennero suonati il cupo tamburo di Huichilobos e molte altre buccine e corni e strumenti come trombe, e il frastuono era terrificante. Tutti noi guardammo in direzione della grande Piramide, da dove giungeva il suono e vedemmo che i nostri compagni, catturati quando era stato sconfitto Cortés, venivano portati a forza su per i gradini per essere sacrificati. Quando li ebbero portati sulla piccola piazza, davanti al santuario dove sono custoditi i loro maledetti idoli, vedemmo che ponevano piume sulle teste di molti di loro, e ventagli nelle loro mani; e li costrinsero a danzare davanti a Hiuchilobos, e dopo che ebbero danzato, immediatamente li stesero riversi su pietre piuttosto strette preparate per il sacrificio, e con coltelli di pietra squarciarono loro il petto ed estrassero i cuori palpitanti e li offrirono agli idoli che stavano là. Quindi a calci gettarono i corpi giù per la gradinata e i macellai indios che li attendevano là sotto tagliarono le braccia e i piedi e scuoiarono la pelle dei volti e quindi la prepararono come fosse pelle da guanti, con le barbe, e la conservarono per le loro feste. Allo stesso modo sacrificarono tutti gli altri e mangiarono le gambe e le braccia e offrirono agli idoli i cuori e il sangue. »


    Prima degli Aztechi, i Toltec, tra il 950 e il 1150 d.C. sacrificavano bambini alla divinità della pioggia, Tlaloc.

    I prescelti erano i bambini che piangevano di più, in segno di gradimento a Tlaloc, ai quali venivano incise le vertebre.



    A CHI INTERESSA IL VIDEO www.megavideo.com/?v=F83UQ9I5
     
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